Nel decreto del 19 maggio 2020 (quello ribattezzato “Decreto Rilancio”) è stata introdotta una misura che di fatto sostituisce il contributo dell’INPS (quello dei 600 euro per intenderci). Si tratta di un contributo a fondo perduto (che, per intenderci, non andrà restituito) pensato per quelle attività che hanno subito un calo significativo nei ricavi durante il periodo del lock-down (in questo specifico caso nel periodo di aprile 2020).
Il 10 giugno 2020 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i requisiti e le modalità per accedere a tale contributo, mentre dal 15 giugno è possibile presentare la domanda. E’ importante sapere che non si tratta di un “click-day” ma ci sarà un periodo di tempo, abbastanza lungo, per poter presentare la richiesta: dal 15 giugno al 13 agosto e per alcune categorie fino al 24 di agosto.
Le domande dovranno essere presentate in forma telematica e, anche se potresti chiedere al tuo consulente fiscale di presentare la domanda per te, puoi agire in completa autonomia se disponi delle credenziali per accedere al sito dell’agenzia delle entrate oppure il sistema di autenticazione per la pubblica amministrazione SPID.
L’Agenzia delle Entrate ha preparato una guida, forse scritta un po’ troppo in “burocratese” (un linguaggio tecnico legalmente sicuro ma poco comprensibile), la quale spiega in modo esaustivo come presentare la domanda che puoi consultare e scaricare dal sito internet dell’Agenzia delle entrate.
In questo articolo cercherò di semplificare i passaggi e dare risalto agli aspetti più importanti da tenere presente se ci si vuole “cimentare” in autonomia nel presentare la domanda per il contributo a fondo perduto.
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Che cos’è veramente e come si riceve questo contributo
Il contributo a fondo perduto, detto in maniera molto semplice, è una somma di denaro che l’Agenzia delle Entrate versa sul conto bancario del soggetto che lo richiede. La richiesta deve essere fatta obbligatoriamente in via telematica attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrare in una sezione creata appositamente per questo tipo d’istanza.
L’importo che verrà erogato dall’Agenzia delle Entrate, tramite un bonifico, è calcolato in base al calo dei ricavi (fatturato e o corrispettivi) dovuto dall’emergenza del Covid.
Chi può richiedere questo contributo
Il contributo a fondo perduto può essere richiesto fondamentalmente da tutti quei soggetti che hanno una partita IVA:
- imprese (S.A.S, S.N.C, S.R.L. e ditte individuali);
- lavoratori autonomi (liberi professionisti e regime forfettario);
- titolari di reddito agrario;
In ogni caso nel decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 e nella successiva circolare, dell’Agenzia delle Entrate, n° 15/E del 13 giugno 2020 sono stati chiariti sia i soggetti beneficiari che i requisiti per accedere al contributo a fondo perduto.
Primo requisito: ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro per il 2019
Il primo requisito richiesto per accedere al contributo a fondo perduto è quello di non aver avuto ricavi o ricevuto compensi, relativi al 2019, superiori a 5 milioni di euro.
Probabilmente tra i lettori di questo articolo non ci saranno soggetti con ricavi o compensi superiori al limite imposto (queste persone avranno altre persone che leggeranno, forse, articoli come questo al posto loro!) ma vorrei segnalare che, a seguito del fatto che nel decreto legge si fa riferimento ad una serie di articoli e decreti precedenti e inoltre i compensi/ricavi cambiano in base al modello di dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate ha avuto l’ottima idea di realizzare una tabella schematizzata per evitare errori nella determinazione di questi ricavi/compensi. Nella tabella, che riporto, sono indicati da quale modello dichiarativo e da quali campi di riferimento bisogna prendere gli importi.
Nella guida dell’A.d.E. pone l’attenzione su alcuni aspetti che riporto in modo riassuntivo di seguito:
- nel caso si svolgano più attività per determinare se si è sotto il limite dei 5 milioni bisogna fare la somma dei ricavi/compensi di tutte le attività;
- per le attività agricole occorre controllare il campo VE50 della dichiarazione Iva 2020 (periodo d’imposta 2019);
- se oltre all’attività agricola si svolgono anche attività commerciali o di lavoro autonomo, occorre considerare la sommatoria del volume d’affari nella dichiarazione Iva;
- potrà accedere al contributo anche a un erede che prosegue l’attività di una persona fisica deceduta;
Secondo requisito: calo del fatturato di almeno 1/3, attività già aperta nel 2019, attività con sede legale in zone d’emergenza
Per ricevere il contributo a fondo perduto deve esserci almeno una delle seguenti situazioni:
- il fatturato del mese di aprile 2020 è inferiore di due terzi rispetto a quello del mese di aprile 2019;
- l’attività è stata aperta dopo il 31 dicembre 2018;
- il domicilio fiscale o la sede operativa è situata nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020;
Quindi possiamo dire che per le aziende giovani, aperte dal 1° gennaio 2019, e quelle che si trovano in comuni colpiti da eventi calamitosi, con stato di emergenza in atto alla data del 31 gennaio 2020, potranno accedere al contributo a fondo perduto senza particolari requisiti.
Per tutte le altre, quelle aperte prima del 2019, dovranno tenere presente il requisito del calo di fatturato e dei corrispettivi. Il calo dovrà essere di almeno due terzi (66,6% in meno) rispetto al fatturato di aprile 2019. Nella guida dell’AdE c’è uno schema chiaro e semplice che riporto di seguito.
A quanto ammonta il contributo a fondo perduto
Per calcolare l’importo del contributo bisognerà sottrarre il fatturato di aprile 2020 a quello di aprile 2019. Il risultato sarà l’importo su cui si potrà ottenere il contributo con le seguenti percentuali:
- il 20% della differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020 se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o uguali a 400.000 euro
- il 15% della differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020 se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono superiori a 400.000 ma inferiori a 1.000.000 di euro
- il 10% della differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020 se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono superiori a 1.000.000 di euro ma sempre entro il limite di 5.000.000 euro
Il contributo a fondo perduto avrà comunque una franchigia minima di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per tutti gli altri soggetti aventi diritto.
Ci sono alcuni casi particolari per i quali la differenza di fatturato potrebbe essere negativa. cioè che ad aprile 2020 il fatturato è più alto di quello di aprile 2019, oppure a zero. Per loro, solo se si tratta di attività aperte tra gennaio e aprile 2019 o che si trovano in comuni colpiti da eventi calamitosi con stato di emergenza in atto alla data del 31 gennaio 2020, spetterà comunque il minimo del contributo: 1000 euro se persone fisiche o 2000 se persone giuridiche.
Come presentare la domanda per il contributo a fondo perduto
Se vuoi richiedere in autonomia questi contributi a fondo perduto l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul suo sito web una guida passo passo, con tanto di screenshot, riguardo la procedura di richiesta dei contenuti a fondo perduto: puoi trovarla cliccando qui.
In alternativa rivolgiti al tuo consulente fiscale, il quale saprà guidarti nella procedura (o, probabilmente, sarà disposto a compierla per te).
Riflessioni ulteriori su contributi e finanziamenti
Nelle ultime settimane ho riflettuto a lungo sulla questione dei contributi e dei finanziamenti e sto pubblicando il risultato di queste riflessioni sul Next Academy Podcast, disponibile su:
Si tratta di brevi riflessioni, pratiche e dritte al punto che puoi ascoltare dove e quando vuoi dal tuo cellulare. Fammi sapere se le hai trovate interessanti.
Renato Allodi says
Claudio, spiegazione chiara e sintetica, forse il segreto per togliere la burocrazia e fare e spiegare il modo semplice di fare fare le cose. buona giornata
Claudio Brusaferri says
Grazie Renato! Il mio sogno sarebbe non avere burocrazia ma fino a che questo non succederà per me la parola d’ordine rimane: semplificare.
Massimo says
Articolo conciso , di facile comprensione e con tutti i riferimenti necessari a portata di “click”.
Per una piccola realtà come la nostra, a volte poco attenta a certe considerazioni, lo definirei molto utile.
Interessanti anche i podcast, non impegnativi , piacevoli e soprattutto utili.
Bravo Claudio
Claudio Brusaferri says
Grazie Massimo! Essendo io stesso in piccolo imprenditore mi immedesimo molto nella tua situazione e i contenuti che creo, come questa guida, li faccio con l’intento di aiutare i miei colleghi “imprenditori”.